apicoltori e poeti
Gyula Illyés
Puoi dare …
(segnalata da Paolo Faccioli)
Togli dall’alveare un’ape. E dalle
Viveri, miele, un posto dove stare:
morrà di solitudine, lo dice
l’apicoltore, dopo pochi giorni.
Puoi darmi un tetto splendido di luce,
potenza, gloria: non mi hai dato onore,
ma morte, se mi stacchi dal mio popolo.
Mani mi si protendono cordiali,
anela il palmo a stringere la zappa
come non mai, i piedi a camminare
dietro al gregge di pecore, cogli avi.
Come fossero oggetti dati in prestito,
ansiosi di tornare dal padrone,
le mie membra vorrebbero rientrare
al lavoro dei campi, tutte quasi
fossero ognuna un mio antenato. Come
la corda prima di spezzarsi dà
un ultimo strattone duro, il cuore
mi dà uno strappo, cede con dolore,
perché io scenda giù. Voglio tornare
fra la gente da cui ho preso avvio
nella mia favolosa fanciullezza.
Si spegne nel mio cuore il fuoco giovane,
ho freddo, fuori dello stabbio caldo.
traduzione di Umberto Albini