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Addolorata Rumine
Donna del popolo senza particolare istruzione, è la dimostrazione di come può essere versatile lo spirito artistico.
Poetessa ma anche autrice di canzoni e cantante essa stessa, ha pubblicato una raccolta di versi dal titolo “Tarde nuéstre” dove si possono trovare scorci della vita quotidiana della Città Vecchia espressi in modo semplice ma sincero e struggente. E’ stata per anni l’animatrice di un gruppo vocale, “Armonia dei due mari”, che ha avuto un ruolo importante nella riscoperta e valorizzazione del dialetto.
Settimana di passione
Guardami, guardami ti prego,
guardami, Cristo mio.
Non voglio che tu pianga…
Non posso piangere…
Ma quando ti vedo in croce
passare per le strade
in processione
e vedo quel sangue
e il tuo corpo straziato
ah! Gesù Cristo mio
mi cuocio di dolore
e di malinconia.
TU… tutti i tormenti del mondo
TU… tutti i tesori della vita!
Volevi che ti toccassi piano,piano
le piaghe… per non farti più male
e quelle tue povere mani straziate!…
Ma ugualmente ti faccio tanto male
…per la superbia, per i brutti desideri,
per l’invidia, per la ricchezza…
per l’odio…per il tanto odio…
per l’amaro sorriso che ha distrutto l’anima.
L’amore e tutti gli strazi che hai patito
gettati via come il vento.
Le mamme addolorate, i figli perduti,
la morte, le lacrime, i sospiri amari.
ah! Cristo mio… quanto sospirare…
ed io? che faccio io?…
Calpesto i fiori,
schiaccio le farfalle,
vedo un cielo nero,
uccido il passerotto,
ma il sorriso della colomba
che porta la palma in bocca…
Non vede il piccino
solo, solo, sbattuto,
morto di fame,… nudo!!!
La vita, la vita di questo bambino
perduto e sventurato.
Ah! Cristo mio… pietà.
Certe volte mi arrabbio
ti rido in faccia, in faccia
ti grido con rabbia:
“ Chi sei tu? Che vuoi da me, che vuoi!?…
Poi mi pento e mi trascino
distrutto davanti a te.
Sento il cuore straziato dal pianto
che guarda quel tuo corpo piagato.
Dopo io mi sento
l’ombra della tua Croce ogni momento
e grido un’altra volta,
guardando in faccia la morte:
“Guardami Cristo mio
dammi questo AMORE GRANDE
che all’improvviso
io ti avevo perduto…
ah! mia salvezza…
ah! Cristo mio
ti ho trovato ancora…
cosa ci sta succedendo?
Io sto piangendo
stai vedendo?… Io sto piangendo!
No… non voglio essere dannato.
(da “Taranto nostra”, Taranto s.d.)