i poeti della Valtiberina
Paolo Piovaticci (San Sepolcro)
da io, fiato senza corpo
Tutto ha un cuore
Raggomitolato
fra teschi che argentea
luce inanella,
rettile di ghiaccio
ha dentro un cuore che batte.
Nel guscio della memoria
Quasi un lamento
questo
silenzio,
simile all’ala chiusa
del pensiero
che si rinserra
nel guscio della memoria,
seme d’inverno
stretto
da chiavistelli d’amore.
da Non v’è altro io
Ancora
T’inseguo
baco
e mi sfuggi
farfalla!
Perché
solo il tuo corpo,
ancora,
e non te
miro?
da Da quando io nacqui
Come aquila
So chi sono,
come aquila
che guardando la preda
cui è costretta,
si libra
in volo senza
timor di abissi
e vastità
di cieli.